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LA CULTURA ELLENISTICA

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Gli ex generali di Alessandro Magno e i figli dei generali (chiamati epigoni, ἐπίγονοι) che alla sua morte inaspettata nel 323 a.C. furono chiamati Diadochos (dal greco antico διάδοχοι, "successori", da διά diá, "da" e δέχομαι dékhomai, "ricevere"), si divisero il suo impero, contendendosi il potere e l'egemonia sui colleghi con vari patti e sei guerre durate vent'anni. Si instaurò quindi un sistema politico che, fino all'avvento dell'Impero romano nel Mediterraneo orientale all'inizio del II secolo a.C., costituì il quadro di riferimento per lo sviluppo culturale ellenistico.
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Le ambizioni di Alessandro erano anche culturali, oltre che militari e politiche. Durante le sue guerre di conquista, cercò attivamente di fondere la cultura conquistata con quella greca. Fondò nuove città come centri amministrativi e avamposti della cultura greca. Queste città, dall’Alessandria egiziana a sud all’Alessandria asiatica a est, adottarono molti modelli e costumi greci. Dopo la morte di Alessandro, il commercio, la cultura greca condivisa e la lingua comune continuarono a legare le città. Ma ogni regione aveva i propri modi tradizionali di vita, religione e governo che nessun governante poteva permettersi di trascurare.

Ricostruzione di Alessandria d'Egitto

Ricostruzione di Alessandria d’Egitto

Le grandi città

Alessandro fondò più di trenta città, molte delle quali portano il suo nome. Vi si trovano gli elementi essenziali delle città greche:

L’agorà, o grande piazza pubblica, si apre su portici ed è il centro della vita politica e commerciale.
Il teatro, il ginnasio e i templi sono, come quelle delle polis dell’epoca classica, i principali luoghi della vita civile e religiosa.
La maggior parte delle nuove città adottò una pianta geometrica raccomandata dal famoso architetto del V secolo, Ippodamo di Mileto.

  • Alessandria d’Egitto
  • Pergamo: capitale del Regno di Pergamo
  • Mileto
  • Efeso
  • Alicarnasso

Conoscenze

I progressi della scienza furono importanti in tutti i campi: 

  • Matematica: Euclide stabilì i principi fondamentali della geometria
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  • Fisica: Archimede scoprì il principio che da lui prende il nome e quello della leva.
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  • Astronomia: Aristarco scopre che il Sole è molto più grande di quanto si credesse e propone la prima teoria eliocentrica del sistema solare nella storia. Tolomeo elabora il primo, approfondito modello matematico dell’universo che resterà in vigore fino all’età moderna.
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  • Geografia: Pitea, nativo di Marsiglia, navigò intorno all’Europa fino al Mar Baltico
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  • Medicina: fu un periodo di grande scoperte anche in questo campo, che saranno successivamente raccolte e ampliate da Galeno

La cultura ellenistica ad Alessandria

Diogene, Pieter van Mol
Diogene, Pieter van Mol

Grazie alle politiche di Alessandro, emerse una nuova e vibrante cultura. La civiltà greca (nota anche come ellenica) si mescolò con le influenze egiziane, persiane e indiane. Questa fusione divenne nota come cultura ellenistica. La koinè (κοινή), la lingua parlata popolare usata nelle città ellenistiche, fu il risultato diretto di questa fusione culturale. La parola koinè deriva dal greco e significa “comune”. La lingua era un dialetto del greco e permetteva a persone istruite e a commercianti di diversa provenienza di comunicare nelle città di tutto il mondo ellenistico.

Commercio e diversità culturale

Tra le molte città del mondo ellenistico, la città egiziana di Alessandria divenne il principale centro del commercio e della civiltà ellenistica. Alessandria occupava una posizione strategica sul margine occidentale del delta del Nilo. Nel suo ampio porto attraccavano navi commerciali provenienti da tutto il Mediterraneo. Il fiorente commercio di Alessandria le permise di crescere e prosperare.
Nel III secolo a.C., Alessandria era diventata una comunità internazionale, con una ricca miscela di costumi e tradizioni provenienti dall’Egitto e dall’Egeo. La sua variegata popolazione superava il mezzo milione di persone.

Le attrazioni di Alessandria

Il faro

Il faro di Alessandria
Il faro di Alessandria

Sia i residenti che i visitatori ammiravano la grande bellezza di Alessandria. Ampi viali fiancheggiati da statue di divinità greche dividevano la città in isolati. I governanti costruirono magnifici palazzi reali che si affacciavano sul porto. Una mausoleo assai visitato, conteneva l’elaborata bara di vetro di Alessandro. A più di 130 metri di altezza, sul porto si ergeva un enorme faro di pietra, chiamato Pharos, che conteneva uno specchio di bronzo lucido il quale, di notte rifletteva la luce di un fuoco ardente sul mare per servire da indicazione alle navi.

Il museo e la Biblioteca

Le maggiori attrazioni di Alessandria erano il suo famoso museo e la biblioteca. Il museo era un tempio dedicato alle Muse, le dee greche delle arti e delle scienze. Conteneva gallerie d’arte, uno zoo, giardini botanici e persino una sala da pranzo. Il museo era un istituto di studi avanzati.

Nelle vicinanze si trovava la Biblioteca Alessandrina. La sua collezione di mezzo milione di rotoli di papiro comprendeva molti dei capolavori della letteratura antica. Come prima vera biblioteca di ricerca al mondo, contribuì a promuovere il lavoro di un gruppo di studiosi di talento. Questi intellettuali e ricercatori rispettavano molto le opere della letteratura e dell’istruzione classica precedenti  e produssero commenti che ne chiarivano i contenuti.

Gli studiosi ellenistici, in particolare quelli di Alessandria, conservarono le ricerche greche ed egiziane nelle scienze. Fino ai progressi scientifici del XVI e XVII secolo, gli studiosi alessandrini fornirono la maggior parte delle conoscenze scientifiche disponibili in Occidente.

Astronomia

L'astronomo Ipparco II sec. a. C.
L’astronomo Ipparco II sec. a. C.

Il museo di Alessandria conteneva un piccolo osservatorio in cui gli astronomi potevano studiare i pianeti e le stelle. Un astronomo, Aristarco di Samo, raggiunse due importanti conclusioni scientifiche. In una, stimò che il Sole fosse almeno 300 volte più grande della Terra. Pur avendo sottostimato di molto le reali dimensioni del Sole, Aristarco smentì la convinzione diffusa che il Sole fosse più piccolo della Grecia. In un’altra conclusione, propose che la Terra e gli altri pianeti ruotassero intorno al Sole. Purtroppo per la scienza, altri astronomi si rifiutarono di sostenere la teoria di Aristarco. Nel II secolo d.C., l’ultimo rinomato astronomo di Alessandria, Tolomeo, collocò erroneamente la Terra al centro del sistema solare. Gli astronomi accettarono questa visione per i 14 secoli successivi.

Eratostene, direttore della biblioteca alessandrina, cercò di scoprire le reali dimensioni della Terra. Utilizzando la geometria, calcolò la circonferenza della Terra tra i 39.000 e i 46.000 km. Le misurazioni moderne indicano il valore circonferenza terrestre a circa 40.000 km. Oltre a essere un astronomo e un matematico molto apprezzato, Eratostene fu anche poeta e storico.

Matematica e Fisica

Busto di Archimede
Busto di Archimede

Nel loro lavoro, Eratostene e Aristarco utilizzarono un testo di testo di geometria compilato da Euclide, il quale era un matematico molto apprezzato che insegnò ad Alessandria. Il suo libro più noto, gli Elementi, conteneva 465 proposizioni e prove di geometria accuratamente presentate. L’opera di Euclide è tuttora alla base dei corsi di geometria.

Un altro importante scienziato ellenistico, Archimede di Siracusa, studiò ad Alessandria. Egli stimò con precisione il valore di pi greco (π), il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Inoltre, Archimede scoprì il principio della leva. Dotato di talento sia in geometria che in fisica, Archimede mise il suo genio anche al servizio della pratica. Inventò la vite di Archimede, un dispositivo che sollevava l’acqua dal suolo, e la carrucola composta per sollevare oggetti pesanti. Lo scrittore Plutarco descrisse come Archimede dimostrò a un pubblico di curiosi la possibilità di spostare un oggetto molto pesante con una piccola forza:

Archimede prese una … nave … che era stata appena trascinata sulla terraferma con grande fatica e da molti uomini; in questa mise il suo abituale complemento di uomini e di carico, e poi, seduto a una certa distanza, senza alcun problema, tirando delicatamente con la mano l’estremità di un sistema di carrucole, la trascinò verso di sé con un movimento così regolare e uniforme come se stesse passando sul mare.

Plutarco, Vite parallele: Marcello

Utilizzando le idee di Archimede, gli scienziati ellenistici costruirono in seguito delle pompe, macchine pneumatiche e persino una turbina a vapore.

Filosofia e arte

Gli insegnamenti di Platone e Aristotele continuarono a essere molto influenti nella filosofia ellenistica. Nel III secolo a.C., tuttavia, i filosofi si preoccuparono più di come le persone dovessero condurre la loro esistenza. Da questa preoccupazione si svilupparono due filosofie principali.

Stoicismo ed epicureismo

Zenone di Cizio, fondatore della stoa
Zenone di Cizio, fondatore della stoa

Un filosofo greco di nome Zenone (335-263 a.C.) fondò la scuola filosofica chiamata stoicismo. Gli stoici proponevano di vivere una vita virtuosa in armonia con la volontà di Dio o con le leggi naturali che Dio ha stabilito per  per gestire l’universo.

Epicuro
Epicuro

Predicavano inoltre che I desideri umani, il potere e la ricchezza erano distrazioni pericolose che dovevano essere controllate. Lo stoicismo promuoveva l’unità sociale e incoraggiava i suoi seguaci a concentrarsi su ciò che essi potevano controllare.

Epicuro fondò la scuola di pensiero chiamata appunto epicureismo. Egli insegnava che l’universo era governato da divinità che non avevano alcun interesse per gli uomini. Epicuro credeva che gli unici oggetti reali fossero quelli percepiti dai cinque sensi. Insegnava che il bene più grande e il piacere più elevato derivavano da una condotta virtuosa e dall’assenza di dolore. Gli epicurei proponevano che l’obiettivo principale degli esseri umani fosse quello di raggiungere l’armonia del corpo e della mente.

Oggi, il termine epicureo indica una persona dedita a perseguire i piaceri umani, in particolare il piacere della buona tavola. Tuttavia, durante la sua vita, Epicuro sostenne invece la necessità della moderazione in tutte le cose. 

Il realismo nella scultura

Afrodite di Melo - Venere di Milo
Afrodite di Melo – Venere di Milo

Così come la scienza, anche la scultura fiorì durante l’età ellenistica (dal 330 al 146 a.C.). I governanti, i ricchi mercanti e le città stesse, acquistarono o commissionarono molte statue per onorare gli dei, commemorare gli eroi e ritrarre persone comuni in situazioni quotidiane.

La più grande statua ellenistica conosciuta fu creata sull’isola di Rodi. Conosciuta appunto come il Colosso di Rodi, questa statua di bronzo era alta più di 30 metri ed era una delle sette meraviglie del mondo antico. Questa enorme scultura fu distrutta da un terremoto intorno al 225 a.C. In seguito, i suoi frammenti di bronzo vennero venduti come rottami.

Un’altra magnifica scultura ellenistica rinvenuta a Rodi è la Nike (o Vittoria alata) di Samotracia. Fu scolpita intorno al 203 a.C. per commemorare una vittoria navale greca.

La scultura ellenistica si allontanò dall’equilibrio armonico e dalle forme idealizzate dell’età classica. Invece del volto sereno e del corpo perfetto di un uomo o di una donna idealizzati, gli scultori ellenistici crearono opere più naturali. Si sentirono liberi di esplorare nuovi soggetti, scolpendo persone comuni e umili.

Gruppo del Lacoonte
Gruppo del Lacoonte

La scultura ellenistica fu un punto culminante in assoluto nella storia dell’arte per la sua grande vivacità e individualità. Era caratterizzata nella sua forma da un virtuosismo senza precedenti nella rappresentazione dell’anatomia e del movimento, fino all’estremo: sia l’esaltazione della muscolatura imponente (es. la statua di Eracle, il pugile, ecc.) sia per la sensualità voluttuosa (es. Pan con Afrodite al Museo Nazionale di Atene). Emerge una predilezione per le composizioni complicate (l’ellenismo è lo stile “barocco” dell’arte greca), ad es. il gruppo Laocoonte in Vaticano).

A livello di contenuti, era caratterizzato da un realismo di vasta portata: non si vede più l’uomo come dovrebbe essere visto – come nell’arte classica, ma semplicemente come è, anche il bambino ad esempio (rappresentato bello e in carne) e l’anziano (rimarcandone il decadimento fisico e sofferenza) sono ora raffigurati. L’individualismo si esprime anche nella ritrattistica molto realistica.

La prima tendenza della scultura ellenistica è la direzione “classica” (soprattutto nel III secolo a.C.) che utilizza ancora standard classici come esempio, come il “Poseidone di Melos” (Atene, Museo Nazionale) e “l’Afrodite di Melos” (meglio conosciuta come Venere di Milo dal Louvre).

Successivamente emerse la direzione “naturalistico-patetica” (soprattutto II sec. a.C.), che predilige atteggiamenti complicati e distorti ed espressioni fortemente patetiche di sentimenti e passioni, come “l’Altare Zeus di Pergamo” (detto anche “Altare di Pergamo”) (a Berlino) e il “Gruppo del Laocoonte” (in Vaticano).

Il declino

Nel 150 a.C. il mondo ellenistico era in declino. Una nuova città, Roma, stava crescendo e guadagnando sempre più forza. Grazie a Roma, la drammaturgia, l’architettura, la scultura e la filosofia di stampo greco furono conservate e divennero il nucleo della civiltà occidentale.

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