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DEMETRA – II – SIMBOLI, FESTE, MISTERI

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Il ratto di Persefone, nella mitologia greca, o quello di Proserpina nella mitologia romana, è il racconto del rapimento di Cora o Persefone (Proserpina in latino) da parte del dio Ade, della sua disperata ricerca da parte della madre Demetra e della soluzione adottata, secondo cui PersefoneCora-Proserpina, da allora in poi sarebbe rimaste negli inferi una parte dell’anno, come Regina dei Morti, e il resto del tempo sarebbe tornata a vivere sulla Terra .

Chi era Demetra?

El rapto de Proserpina. Ulpiano Checa, 1888.

El rapto de Proserpina. Ulpiano Checa, 1888.

Era la figlia di Crono ed Era, e veniva adorata come dea dei frutti e del corno. Si suppone che per prima scoprì e insegnò ai mortali l’arte di coltivare la terra, seminandovi il grano e tutti gli altri cereali, in modo che gli uomini mangiassero del sano pane, quando invece prima si cibavano di radici e ghiande.

Come viene rappresentata Demetra?

Come una donna bella e maestosa, dai capelli d’oro e coronata di spighe di grano; nella mano destra tiene delle spighe e dei papaveri, fonti di nutrimento e di oblio, mentre nella sinistra ha una torcia fiammeggiante.

Simboli del grano e dei raccolti

I simboli di Demetra erano tutti oggetti legati al raccolto e in generale al mondo contadino: spighe di grano, piccole focacce (che la gente poneva sul suo altare) e gli strumenti usati nella mietitura, roncole e falcetti.

Qual è il significato di questi emblemi?

I capelli di Demetra sono d’oro, a rappresentare la canizie di una donna matura; tiene in mano una fiaccola ardente, perché quando sua figlia Persefone fu rapita da Ade, Demetra accese una fiaccola dalle fiamme dell’Etna per illuminarsi il cammino nella sua ricerca della figlia in giro per il mondo intero. Tiene in mano un papavero, perché era così addolorata che non poteva né riposare né dormire, allora Zeus le diede da mangiare alcuni di questi fiori.

Quali furono le solennità più famose istituite in onore di Demetra?

I misteri eleusini. Furono così chiamati da Eleusi, città della Grecia, dove venivano celebrati. Eleusi era situata nella baia di Salamina (che alcuni secoli più tardi, diverrà famosa per la celebre battaglia navale combattuta fra greci e persiani) a circa quattro ore di distanza da Atene.

Le festività in onore di Demetra e Persefone si distinguevano in piccole e grandi Eleusine.

Le piccole erano dette anche di Agra, dal nome della collina sulle sponde del fiume Ilisso, dove venivano celebrate nel mese di Antesterione (Febbraio) e rievocavano il ritorno di Persefone sulla terra, al risveglio della nautra in primavera.

Le grandi Eleusinie invece, si svolgevano nel mese Boedromione (Settembre) e celebravano la discesa di Persefone agli Inferi, ossia l’entrata in letargo della terra in inverno. Erano festività che duravano nove giorni, nel corso delle quali venivano celebrati una serie di riti, di cerimonie, di preghiere pubbliche e perfino rappresentazioni di mimi del mito di Demetra e Persefone. Al quinto giorno di celebrazione si teneva la grande processione che partiva da Atene ed arrivava fino ad Eleusi, la quale pare che attirasse non meno gente del Cammino di Santiago di Compostela ai nostri giorni.

Coloro che prendevano parte a questa processione si cingevano il capo con corone di edera e di mirto e portavano delle fiaccole in mano, poiché siccome si partiva da Atene sul far della sera, si arrivava ad Eleusi in piena notte, alla luce di uno sciame di torce.

Altre festività legate a Demetra erano le Tesmoforie che avvenivano in novembre e con le quali essa era celebrata come dea delle nozze e dei legami coniugali. Avevano una durata di cinque giorni ed erano riservate esclusivamente alle donne sposate.

Thesmophoria, Francis Davis Millet, 1894-1897, Brigham Young University Museum of Art

Thesmophoria, Francis Davis Millet, 1894-1897, Brigham Young University Museum of Art

Quali riti venivano praticati durante questi misteri?

Non possiamo dirlo con certezza. Contro chiunque tradisse il segreto o addirittura assistesse alle cerimonie senza essere stato regolarmente iniziato, veniva decretata la pena di morte. Sono state fatte rivelazioni, tuttavia, che sembrano provare che l’iniziato fosse introdotto per la prima volta in un’oscura caverna sotterranea, dove veniva terrorizzato da immagini e da suoni tra i più spaventosi.

Dopo di che, se il suo coraggio non veniva meno, veniva improvvisamente condotto in un bel giardino e le cerimonie si concludevano con banchetti e danze.

Chi veniva ammesso a questi riti?

Soltanto gli ateniesi; ma Eracle, al quale nessuno osava rifiutare nulla, fu iniziato a questi culti e dopo di lui altri illustri stranieri furono ammessi a quelli che furono chiamati i Misteri Minori. Gli ateniesi erano ansiosi di essere introdotti a questi rituali, perché credevano che le anime di coloro che non fossero stati iniziati, venissero poi lasciate, dopo la morte, imprigionate nell’oscurità e nella desolazione delle regioni inferiori. Per partecipare a questi misteri bisognava dimostrare di avere un alto senso morale.

Le piccole Eleusine erano una sorta di preparazione ai grandi misteri. Il grado più semplice che avevano gli iniziati era quello di misti (mystae), dal quale si poteva passare al grado più elevato di epopti o spettatori, fino ad arrivare al ruolo più importante di tutti, quello dello ierofante o sacerdote supremo.

Demetra, Core ed Ecate, Eduardo Chicharro Agüera, 1873- 1949

Demetra, Core ed Ecate, Eduardo Chicharro Agüera, 1873- 1949

A Chi si fa risalire l’istituzione di questi misteri?

A Trittolemo, figlio adottivo di Demetra.

Quando Demetra era alla ricerca di Persefone vagando per terra e per mare, fu gentilmente ospitata da Celeo, re di Eleusi, in Attica, come abbiamo già raccontato.

La dea allora ricompensò la sua ospitalità prendendosi cura del suo giovane figlio, che nutrì durante il giorno con il cibo degli dèi; ma la notte invece, la vecchia donna temprava il bambino con il fuoco. Dopo questo trattamento straordinario, il bimbo, in pochi giorni, divenne un bel giovanotto vigoroso.

Sua madre, Meganira, si meravigliò di questo fatto e volle scoprirne la causa. Di notte osservò Demetra, e quando la vide ricoprire Trittolemo con i carboni ardenti, gridò di terrore e si precipitò nella stanza per salvarlo. Demetra però punì la sua curiosità con la morte.

Secondo altre versioni del mito, Demetra si limitò a rimproverare Meganira, rivelandole che quel fuoco serviva a purificare e rendere immortale il fanciullo. Ma poiché ora era stato estratto da quelle fiamme, il ragazzo non avrebbe più avuto l’immortalità, ma la sua gloria sarebbe stata eterna perché aveva pur sempre riposato sulle ginocchia d’una dea. Metanira e Celeo le costruirono un tempio ad Eleusi e la dea innalzò lo stesso Celeo e altri tre principi Eleusini, Trittolemo, Eumolpe e Diocle, al rango di suoi sacerdoti, iniziandoli al culto dei propri ai misteri.

Altre fonti riferiscono che Trittolemo fosse figlio di Celeo e che la Dea lo curò e poi lo adottò e lo inviò per il mondo, col compito di insegnare all’umanità l’uso del corno. Il giovane eseguì gli ordini di Demetra e, dovunque andasse, istruì gli uomini nella semina, nel raccolto e nelle culto di Demetra

Trittolemo, secondo la tradizione, è rappresentato spesso come un uomo giovane seduto su uno splendido carro trainato da serpenti volanti o piuttosto da draghi.

Non fu però ben accolto da tutti coloro presso i quali si recò. Linceo re della Scizia ed Erisittone (Erysichthon), figlio di Driope, si opposero a lui e lo combatterono, tanto che Demetra in persona dovette intervenne punendo i nemici. Scizia e Tessaglia infatti, non erano regioni avvezze all’ agricoltura.

The Women of Eleusis, Jean Delville 1867-1953

The Women of Eleusis, Jean Delville 1867-1953

Pronunciare il suo nome poteva portare iella o sfiga?

Demetra era conosciuta anche come “La donna senza nome”, suggerendo forse l’idea che il nominarla invano avrebbe portato solo sventura e malasorte. Insomma, a quel tempo (come oggi) l’imperativo era farsi i fatti propri, rigare dritto e non mettersi mai contro uno più potente di te, figuriamoci una dea poi!

Altri epiteti con cui veniva invocata, richiamavano il suo potere sulla crescita delle messi, sulla produzione dei frutti eccetera. Infatti era anche detta: “Donatrice di frutti”, “Portatrice di doni”, “Verde Germoglio” e La Nera (infatti la terra cambia dal verde al nero e viceversa, segni della fertilità del suolo).

Quali sacrifici venivano offerti a Demetra?

Venivano consacrati alla dea le giovenche, i maiali (simbolo di fertilità), le spighe di grano e si versavano libagioni di latte e miele.

Cosa erano gli Ambarvalia?

Erano delle festività che si tenevano nell’Antica Roma, all’inizio della mietitura.

I latini assimilarono alla dea di origine greca Demetra, la loro antica divinità italica della Terra e della fertilità, di nome Cerere (da cui il nome di “Cereali” con cui designiamo ancora oggi il grano, l’orzo, l’avena…e perfino la birra Ceres! Non è uno scherzo, perché si dà il caso che il nome latino di Cerere sia proprio …”Ceres” e la birra, si sa, è ottenuta dalla fermentazione di malto d’orzo – dunque un cereale – in aggiunta ad altri ingredienti). Di conseguenza fu adottato dai latini anche il mito della perdita del ritrovamento della figlia Persefone detta anche Cora, il cui nome tra i romani divenne Proserpina.

Birra Ceres, Bottiglia e bicchiere. Forse non tutti sanno che la notissima birra danese Ceres, deve il suo nome proprio alla Dea romana Cerere. Fu l'imprenditore Malthe Conrad Lottrup ha scegliere questo nome quando la fabbrica fu fondata, nel 1856.

Birra Ceres, Bottiglia e bicchiere. Forse non tutti sanno che la notissima birra danese Ceres deve il suo nome proprio alla Dea romana Cerere. Fu l’imprenditore Malthe Conrad Lottrup a scegliere questo nome quando fondò la fabbrica nel 1856.

Cerere era un’antichissima dea dei raccolti venerata dagli Italici. Poco dopo la cacciata dei Tarquini avvenne una carestia e su vaticinio dei libri sibillini, fu adottato il culto greco. Così le leggende di Demetra-Cerere e del ratto di Persefone-Proserpina furono ambientate in Sicilia, nei pressi di Enna (località che fu denominata Castrogiovanni fino al 1927, poi fu ripristinato per essa l’antico nome di Enna).

Il culto della triade Demetra, Dionisio e Persefone, fu assimilato a quello di Cerere, Libero e Libera. Il loro tempio venne edificato a Roma verso il 494 a. C. nei pressi del Circo ed era gestito dagli edili plebei assieme all’annona.

Le feste di Cerere, o Cerialia, si tenevano tra il 12 e il19 Aprile con solenni rituali e con dei giochi al Circo.

L’inaugurazione avveniva con una lunga processione, i cui partecipanti erano tutti vestiti di bianco.

In Agosto, le matrone romane festeggiavano invece il ritrovamento di Proserpina vestendo bianche vesti e recando in dono primizie di frutta.

Feste in onore di Cerere, dalla serie Liebig: Cortèges/ Processions, 1910, No 2.

Feste in onore di Cerere,
dalla serie Liebig: Cortèges/ Processions, 1910, No 2
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L’animale da offrire in sacrificio veniva condotto in giro per i campi, seguito dai contadini che lo accompagnavano con grida e canti.

…continua alla prossima puntata!

 Nel prossimo episodio – > :   Le rappresentazioni del mito di Demetra e Proserpina nella letteratura (poesia, teatro), nelle arti figurative (pittura, scultura, ecc.), nella musica, nell’opera e nel balletto.   

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