www.greciaroma.com

I REGNI ELLENISTICI

«

Alessandro III, il Grande, re di Macedonia, figlio di Filippo e Olimpiade, nato nel 366, morto nel 323 a.C. Fu educato da Aristotele e salì al trono nel 336. Dopo aver sottomesso la Grecia, ottenne il titolo di generalissimo degli Elleni contro i Persiani a Corinto e attraversò L'Ellesponto. Sconfisse le truppe di Dario a Granico (333) e a Isso (332), prese Tiro, Sidone, ecc., conquistò l'Egitto, fondò Alessandria e poi, passando per il L'Eufrate e il Tigri, ottendo la vittoria decisiva di Arbela (331) sui Persiani. Proseguì la sua marcia e prese Babilonia, Susa, bruciò Persepoli, raggiunse Tindo e sconfisse Poro che, conquistato dalla sua generosità, divenne suo alleato. I Macedoni si rifiutarono di andare oltre, così il conquistatore tornò a Babilonia, dove morì di febbre acuta, senza aver potuto realizzare i grandiosi progetti che stava ancora pianificando. All'epoca aveva 33 anni. L'opera di Alessandro fu profondamente benefica e civilizzatrice, per la penetrazione che assicurò tra la civiltà ellenica e quella asiatica. Ma il suo impero fu diviso tra i suoi generali subito dopo la sua morte.
»

Divisione dell’Impero di Alessandro

Alessandro Magno sul letto di morte
Alessandro Magno sul letto di morte

Non c’era nessuno che potesse brandire la spada caduta dalla mano di Alessandro. Si racconta che, morendo, quando gli fu chiesto a chi dovesse appartenere il regno, rispose: “Al più forte”, e consegnò l’anello con il sigillo al suo generale Perdicca, che governò come reggente per Filippo Arrideo (fratello illegittimo di Alessandro), che fu proclamato re titolare. Ma Perdicca non era abbastanza forte per dominare le difficoltà della situazione. Infatti, chi è abbastanza forte per governare il mondo?

Due di questi Stati minori, Rodi e Ponto, meritano un’attenzione particolare.

  • RodiRodi fu a capo di una confederazione marittima di città e isole lungo le coste dell’Asia Minore, ponendo così le basi di una notevole prosperità commerciale e potenza navale. Fu uno dei principali centri della cultura ellenistica e acquisì una vasta fama grazie alle sue scuole di arte e di retorica. Giulio Cesare studiò con i maestri di oratoria di Rodi.
  •  
  • Ponto – Il Ponto (che in greco significa mare), uno Stato dell’Asia Minore, fu così chiamato per la sua posizione sull‘Eusino. Non fu mai conquistato completamente dai Macedoni. Ha un posto nella storia soprattutto per il lustro datogli dall’abilità politica dalla grandezza militare di uno dei suoi re, Mitridate il Grande (120-63 a.C.), che diffuse la fama del suo piccolo regno in tutto il mondo grazie alla sua strenua, e per lungo tempo efficace, resistenza alle armi romane. Ma le sue guerre con Roma appartengono piuttosto alla storia di quella città che agli annali della Grecia.

Di conseguenza, il vasto impero creato dalle incomparabili conquiste di Alessandro fu dilaniato da liti e guerre e, prima della fine del IV secolo a.C., si era già frantumato in molti regni. Oltre agli Stati minori, dalle rovine sorsero quattro monarchie ben definite e importanti. Dopo il riassetto dei confini seguito alla decisiva battaglia di Ipso (combattuta in Frigia nel 301 a.C.), questi Stati principali ebbero dei confini definitivi.

I loro governanti furono Lisimaco, Seleuco Nicatore, Tolomeo e Cassandro, che avevano assunto ciascuno il titolo di re. Il grande corno fu spezzato e da esso si levarono quattro notabili in direzione dei quattro venti del cielo.  

  • Lisimaco possedeva la Tracia e la parte occidentale dell’Asia Minore
  •  
  • Seleuco Nicatore la Siria e i Paesi a est dell’Indo
  •  
  • Tolomeo governava l’Egitto
  •  
  • Cassandro governava la Macedonia e rivendicava l’autorità sulla Grecia. Cassandro però non si assicurò mai il controllo completo della Grecia, quindi questo Paese non è incluso nei suoi domini.

Dopo aver accennato appena al destino del regno di Lisimaco, tracceremo molto brevemente le sorti delle altre tre monarchie fino a quando non furono rovesciate, una dopo l’altra, dalla potenza ormai in rapida ascesa di Roma.

I regni dei Diadochi, i generali di Alessandro
I regni dei Diadochi, i generali di Alessandro

Tracia, o Regno di Lisimaco 

Il regno di Lisimaco scomparve presto. Sconfitto da Seleuco nel 281 a.C., i suoi domini furono divisi. Le terre in Asia Minore furono unite al regno siriano, mentre la Tracia fu assorbita dalla Macedonia.

Siria, o Regno dei Seleucidi (312-65 a.C.)

Questo regno, durante i due secoli e più della sua esistenza, ha svolto un ruolo importante nella storia civile del mondo. Sotto il suo primo re comprendeva nominalmente quasi tutti i Paesi dell’Asia conquistati da Alessandro, estendendosi così dall’Ellesponto all’Indo; ma in realtà la monarchia abbracciava solo l’Asia Minore, la Siria e le antiche Assiria e Babilonia. I suoi governanti erano chiamati Seleucidi, dal fondatore del regno, Seleuco Nicatore.

Seleuco Nicatore (312-280 a.C.), oltre a essere un sovrano di straordinaria abilità, fu un liberale mecenate dell’istruzione e dell’arte. È stato dichiarato “il più grande fondatore di città che sia mai vissuto”. In tutti i suoi domini ne fondò un gran numero, alcune delle quali durarono per molti secoli, sul Tigri, come rivale di Babilonia, costruì Seleucia, che crebbe rapidamente fino a diventare una capitale di seicentomila abitanti. Nei suoi costumi, nelle sue abitudini e nel suo governo, era essenzialmente una città greca trapiantata dall’Europa.

Monete di sovrani ellenistici
Monete di sovrani ellenistici

Altre sei città, in diverse parti del suo impero, portarono il nome di Seleucia, intitolate dunque lui stesso; sedici le chiamò Antiochia, in onore di suo padre; cinque le chiamò Laodicea, in onore di sua madre; altre ancora portarono il nome di Apamea, in onore di una delle sue mogli. Antiochia, sull’Oronte, nella Siria settentrionale, divenne, dopo Seleucia sul Tigri, la capitale del regno e ottenne un’influenza e una fama come un popoloso centro di scambi commercio che hanno assicurato al suo nome un posto sicuro nella storia.

Antiochia esiste ancora oggi, ma la maggior parte delle altre città sono scomparse e non rimane quasi più traccia della loro precedente esistenza. Così il sito della grande capitale Seleucia, un tempo rivale di Babilonia, è ora segnato solo da alcuni tumuli e cumuli di rovine.

Questa colonizzazione dell’Asia occidentale da parte dei Greci fu, come già osservato, uno dei risultati più notevoli della conquista greco-macedone. La fondazione di tutte queste città, tuttavia, come osserva lo storico Ranke, “non deve essere attribuita unicamente al merito di Seleuco e Alessandro. La loro origine era strettamente legata alle principali tendenze della colonizzazione greca. I Greci avevano lottato a lungo e spesso per penetrare in Asia, ma finché l’impero persiano era rimasto dominante erano stati energicamente respinti e solo come mercenari vi avevano trovato accesso. Questo ostacolo fu ora rimosso. Liberati da ogni restrizione e attratti dalla rivoluzione politica, i Greci si riversarono in Asia Minore, Siria ed Egitto”.

Antioco III. (223-187 a.C.), detto “il Grande”, portò il regno per un breve periodo a una grande importanza; ma tentando di fare conquiste in Europa e dando inoltre asilo al generale cartaginese Annibale, incorse nella fatale ostilità di Roma. Scacciato rapidamente dalle legioni romane attraverso l’Ellesponto, fu irrimediabilmente sconfitto nella battaglia di Magnesia (I 90 a.C.) e gran parte dell’Asia Minore cadde nelle mani dei Romani, che ne cedettero la maggior parte al loro amico e alleato Eumene II, re di Pergamo. Dopo la battaglia di Magnesia, il regno siriano ebbe poca importanza nella politica mondiale dell’antichità.

Antioco IV, Epifane (176-164 a.C.), in seguito al saccheggio e la profanazione del tempio di Gerusalemme, spinse gli Ebrei alla rivolta, sotto la guida dell’eroica famiglia dei Maccabei. Altri mantennero il regno in costante contesa con gli Stati dell’Asia Minore a ovest, con i Battriani e i Parti a est e con l’Egitto a sud. Infine, messosi di nuovo in rotta di collisione con Roma, il suo paese fu invaso da Pompeo Magno e divenne parte della Repubblica romana nel 63 a.C.

I successori di Seleuco Nicatore condussero il regno attraverso fortune alterne. Da una parte e dall’altra le province si staccarono e divennero Stati indipendenti.

I più importanti furono le seguenti: –

  • Pergamo. Era uno Stato dell’Asia Minore occidentale, divenuto indipendente alla morte di Seleuco Nicatore (280 a.C.). Favorito dai Romani, si trasformò gradualmente in un potente regno, che al tempo di Eumene II, vide la sua capitale, chiamata anche essa Pergamo, divenire un rinomato centro di cultura e civiltà greca e, grazie alla sua grande biblioteca e alla sua università, si guadagnò la fama di essere, accanto ad Alessandria d’Egitto, il più grande centro culturale mondo ellenistico. Nel 33 a.C. Attalo III, dopo aver ucciso tutti i suoi eredi, concluse una vita di follie lasciando il suo regno in eredità al popolo romano, che si attivò immediatamente per assicurarsi il premio e lo trasformò in una provincia con il nome di Asia.
  •  
  • La Partia – Era un potente Stato iranico sorto a est dell’Eufrate, nelle terre che costituivano il cuore e il centro dell’antico Impero persiano (dal 255 a.C. al 226 d.C. circa). I suoi re furono dapprima formidabili nemici dei governanti della Siria e poi dei Romani, ai quali non permisero mai di fare conquiste considerevoli oltre l’Eufrate.

 

Regno dei Tolomei in Egitto (323-30 a.C.)

L’impero greco-egiziano dei Tolomei fu di gran lunga il più importante, per la sua influenza sulla civiltà del mondo, di tutti i regni che dovettero la loro origine alle conquiste di Alessandro.

Il fondatore della casa e della dinastia fu Tolomeo I, detto Soter (323-283 a.C.) – cioè liberatore, un nome che gli fu dato dai Rodiani in segno di gratitudine per l’aiuto militare che aveva prestato loro.  I suoi discendenti regnarono in Egitto per quasi tre secoli, un periodo importantissimo nella vita intellettuale del mondo. Tolomeo fu un generale sotto Alessandro e sembrava possedere gran parte della sua abilità e della sua energia irrequieta, con la felice mancanza dei difetti di carattere del suo grande comandante.

Anthony Hopkins nel ruolo di Tolomeo anziano, dal film Alexander di Oliver Stone, 2004
Anthony Hopkins nel ruolo di Tolomeo anziano, dal film Alexander di Oliver Stone, 2004

Alla spartizione dell’impero di Alessandro, Tolomeo ricevette l’Egitto, insieme a parti dell’Arabia e della Libia. A queste aggiunse per conquista la Celesiria, la Fenicia, la Palestina, Cirene e Cipro. Seguendo l’uso del tempo, accolse centomila ebrei da Gerusalemme ad Alessandria, e si guadagnò il loro sostegno alla sua politica con misure sagge e concilianti, realizzando così in questa grande capitale del Nilo quella fusione tra le razze d’Oriente e d’Occidente che era il sogno di Alessandro.

Il possesso delle foreste del Monte Libano e gli artigiani della Fenicia, permisero a Tolomeo di realizzare il suo progetto di fare dell’Egitto una potenza navale e l’emporio del commercio tra Asia ed Europa. Alessandria divenne il grande deposito di scambio per le produzioni del mondo. All’ingresso del porto si trovava il Pharos, o faro, la prima struttura di questo tipo, che Tolomeo fece costruire per guidare le flotte del mondo verso la sua capitale. Questo edificio era considerato una delle sette meraviglie.

Ma il progetto di Tolomeo non comprendeva solo lo scambio di prodotti materiali. Il suo obiettivo era quello di fare della sua capitale il centro intellettuale del mondo, il luogo in cui le arti, le scienze, le letterature e persino le religioni del mondo avrebbero dovuto incontrarsi e mescolarsi. Fondò il famoso Museo, una sorta di collegio, che divenne “l’Università dell’Oriente”, e istituì la rinomata Biblioteca Alessandrina.
Poeti, artisti, filosofi e maestri in tutti i campi del sapere furono incoraggiati a stabilirsi ad Alessandria con il conferimento di immunità e privilegi, nonché con doni e munifici patrocini. La sua corte abbracciava il sapere e il genio dell’epoca.

Tolomeo Filadelfo (283-247 a.C.) seguì da vicino le orme del padre, portando avanti, per quanto possibile, i piani e le politiche del regno precedente. Per assicurare la supremazia commerciale dell’Egitto, fu ripristinato l’antico canale faraonico che univa il Nilo al Mar Rosso e furono costruite strade per facilitare il trasporto delle merci dai porti sul mare al fiume. Filadelfo arricchì ampiamente la biblioteca reale ed estese agli studiosi lo stesso mecenatismo liberale del padre.

Il nome di Filadelfo (il fratello amante) fu dato a Tolomeo a causa della sua tenera devozione per la moglie Arsinoe, che era anche sua sorella. Quest’uso di matrimoni tra i membri della famiglia reale – un uso in cui i Tolomei seguirono quello che era un’usanza degli antichi Faraoni – fu una delle cause delle contese e delle calamità che alla fine travolsero la casata con sventure e infamie.

Tolomeo III (247-222 a.C.) fu chiamato dagli egiziani Euergete (benefattore), perché in una delle sue guerre – una guerra contro il re di Siria, che lo condusse oltre l’Eufrate – riconquistò dai templi alcune statue egizie che il conquistatore persiano Cambise e l’assiro Sargon avevano portato via come trofei. Era dotato di un grande genio militare e sotto di lui i domini dei Tolomei toccarono i loro limiti più ampi, mentre la capitale Alessandria raggiunse il punto culminante della sua fama di centro della civiltà greca.

Complessivamente i Tolomei regnarono in Egitto per quasi tre secoli esatti (323-30 a.C.). I sovrani che tennero il trono negli ultimi duecento anni furono, con poche eccezioni, una successione di mostri, che persino Roma nei suoi giorni peggiori difficilmente avrebbe potuto eguagliare. Questi monarchi si sono lasciati andare agli eccessi più spregevoli e si sono resi colpevoli di ogni follia e crudeltà. L’uso del matrimonio, già menzionato, portò a infinite liti familiari, che sfociarono in fratricidi, matricidi e in tutte le azioni oscure incluse nella lista dei crimini reali. La storia della celebre Cleopatra, l’ultima della casa dei Tolomei, sarà raccontata in relazione alla storia romana, alla quale appartiene propriamente.

L'Acropoli di Atene
L’Acropoli di Atene

Macedonia e Grecia

Dall’assoggettamento della Grecia da parte di Filippo e Alessandro fino all’assorbimento della Macedonia nei crescenti domini di Roma, le città greche della penisola furono sotto il controllo o l’influenza dei re macedoni. Ma i Greci non accettarono mai l’idea di essere sudditi dei re e di conseguenza erano in uno stato di rivolta cronica contro questa autorità straniera.

Così, non appena seppero della morte di Alessandro, diversi Stati greci si sollevarono contro il generale macedone Antipatro e portarono avanti con lui quella che è conosciuta come la Guerra lamiaca (323-321 a.C.) dalla città di Lamia in Tessaglia, dove Antipatro fu assediato dai Greci.  La lotta si concluse in modo disastroso per gli elleni e Demostene, che era stato l’anima del movimento, fu costretto a fuggire da Atene. Si rifugiò su un’isola al largo delle coste del Peloponneso; ma, ancora braccato da Antipatro, pose fine alla sua vita con il veleno.

L’evento successivo nella storia della Macedonia fu l’invasione dei Galli (tribù celtiche provenienti dalla Scizia), sotto la guida di Brennus (2 79 s.c.). Sia la Macedonia che la Grecia soffrirono terribilmente a causa di questi selvaggi predoni. Scacciati dall’Europa, i barbari si stabilirono infine in Asia Minore e qui diedero il nome alla provincia della Galazia.

La Macedonia entra ora in contatto con un nuovo nemico: la grande repubblica militare d’Occidente. Per aver prestato aiuto a Cartagine nella seconda guerra punica, si è attirata le ire di Roma, che hanno portato, dopo molti intrighi e dure lotte, alla sottomissione del Paese alla potenza italica. Nell’anno 146 a.C. fu ridotta a provincia romana.

Gli affari politici della Grecia vera e propria, nel periodo che stiamo considerando, erano racchiusi principalmente nelle vicende di due confederazioni, o leghe, una delle quali, chiamata Lega achea, comprendeva infine tutti gli Stati del Peloponneso (Sparta all’inizio non era un membro della Lega, ma un suo geloso e acerrimo nemico. Il re spartano Cleomene combatté con gli Stati confederati la cosiddetta guerra cleomenica  – 224-221 a.C.. La Lega cercò e ottenne l’aiuto della Macedonia, e Sparta fu sconfitta), così come alcune città al di fuori dei suoi confini; mentre l’altra, nota come Lega Etolica, comprendeva molti degli Stati a nord del Golfo di Corinto.

Unite, queste due confederazioni avrebbero potuto mantenere l’indipendenza politica della Grecia; ma quello spirito di dissenso che abbiamo visto essere la rovina dei popoli ellenici le portò a diventare, nelle mani dell’intrigante Roma, delle armi in mano a quest’ultima prima per schiacciare la Macedonia e poi per poterli dominare mentre essi erano impegnati a farsi a pezzi l’uno con l’altro.

Poco dopo la conquista della Macedonia, gli Etoli furono resi tributari di Roma. Allo stesso tempo, un migliaio dei principali cittadini delle città della Lega Achea furono, con il pretesto di cospirare contro Roma, trasportati in Italia e per diciassette anni tenuti come prigionieri politici nelle diverse città dell’Etruria.

Alla fine di questo periodo gli esuli superstiti furono autorizzati a tornare a casa, poiché i perfidi Romani prevedevano e speravano che il loro desiderio di vendetta li avrebbe traditi in qualche atto violento che avrebbe fornito a Roma un pretesto per invadere e confiscare il loro territorio. Tutto andò come previsto.

Gli esuli, appena tornati in patria, incitarono i loro connazionali alla rivolta contro Roma. Corinto, che, da quando la guerra del Peloponneso aveva rovinato Atene, era la città più splendida di tutta la Grecia, fu presa dall’esercito romano e ridotta in cenere (146 a.C.). Questo fu l’ultimo atto del lungo e variegato dramma della vita politica dell’antica Grecia. D’ora in poi essa costituì semplicemente una porzione dell’Impero romano.

Conclusioni 

Abbiamo così ripercorso le sorti politiche della stirpe ellenica attraverso circa sette secoli di storia. Partendo dalle istituzioni delle primitive comunità greche, abbiamo seguito la crescita dei principali Stati greci e abbiamo assistito alla loro memorabile lotta con il potere dei re persiani; abbiamo assistito la brillante epoca della supremazia ateniese che seguì quella contesa; abbiamo visto le terribili calamità che le reciproche gelosie dei due Stati rivali di Atene e Sparta portarono non solo su di loro, ma su tutta l’Ellade.

Poi, dopo brevi periodi di supremazia spartana e tebana, la Macedonia assunse la guida della nazione greca, per poi unire mezzo mondo in un unico regno sotto Alessandro e diffondere le idee, le istituzioni e la lingua ellenica dall’Italia alle regioni al di là dell’Indo; abbiamo anche visto questo enorme impero macedone, a causa delle rivalità di generali ambiziosi e della mancanza di quella capacità di unirsi per fini politici, cosa che fu il difetto fatale dei greci, andare in frantumi, e questi paesi venire mano mano distrutti, dopo fortune politiche più o meno diverse, ed essere presi uno dopo l’altro dalla mano rapace di Roma.

Ma l’eredità più splendida e degna dell’Ellade, rimane nella sua produzione artistica e intellettuale: quelle furono le sue conquiste più durature. Il loro meraviglioso genio che permise alla, “Grecia sconfitta, di trionfare sul suo feroce conquistatore”.

La Scuola di Atene, Raffaello
La Scuola di Atene, Raffaello
(Libera traduzione da “Ancient History, Greece and Rome” di Philip Van Ness Meyers, Toronto, 1901)
 

»

Alessandro Magno sognava di fondere il mondo greco e quello persiano. Diede l'esempio sposando principesse persiane e incoraggiando il matrimonio dei suoi compagni e di molti soldati con donne delle regioni conquistate. Negli Stati sorti dal suo impero, la cultura greca si mescolò con le varie tradizioni locali per formare una civiltà originale che si diffuse in tutto l'Oriente mediterraneo e nell'Asia centrale fino alla conquista romana: si tratta della civiltà ellenistica. Essa venne favorita dalla sicurezza fornita da eserciti ben organizzati e da un commercio attivo. Questa cultura si manifesta nell'architettura delle grandi città e nella vita intellettuale e artistica.

»

 

 

POST CORRELATI