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DEDALO E ICARO

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Statua di Dedalo
Il Leonardo Da Vinci della mitologia

Dedalo, discendente di Eretteo, fu un mitico e insigne architetto, scultore e ed esperto di meccanica ateniese. Fu il primo a introdurre l’arte della scultura nel suo sviluppo più elevato, poiché prima di lui le statue erano solo delle rappresentazioni rozze, con le membra del tutto indefinite.

Delitto per gelosia professionale

Ma per quanto grande fosse il suo genio, ancora più grande era la sua vanità e non poteva accettare rivali. Ora, suo nipote nonché suo allievo Calo, mostrò presto di possedere anche lui un grande talento, avendo inventato sia la sega che il compasso, e Dedalo, temendo che il giovane potesse oscurare la propria fama, lo uccise segretamente, gettandolo giù dalla cittadella di Atene.

Scoperto l’omicidio, Dedalo fu convocato davanti al tribunale dell’Areopago e condannato a morte; ma egli riuscì a fuggire nell’isola di Creta, dove fu accolto dal re Minosse in modo degno della sua grande fama.

Il Labirinto

Il Labirinto

Per conto del re, Dedalo costruì il labirinto, famoso in tutto il mondo, un edificio immenso, pieno di passaggi intricati che si intersecavano l’uno con l’altro, in un modo tale che si dice che lo stesso Dedalo, in un’occasione, abbia rischiato di perdersi al suo interno; e fu in questo edificio che il re collocò il Minotauro, un mostro con la testa di un toro e il corpo di un uomo.

Col tempo il grande artista si stancò del suo lungo esilio, soprattutto perché il re, con la scusa dell’amicizia, lo teneva quasi come un prigioniero.

Icaro, stai lontano dal Sole!

Dedalo e IcaroDedalo decise quindi di fuggire e a questo scopo escogitò ingegnosamente delle ali per sé e per il giovane figlio Icaro, cui insegnò diligentemente a usarle.

Non appena si presentò loro l’occasione propizia, padre e figlio intrapresero il loro volo di fuga, ed erano a buon punto quando Icaro, inebriato dalle nuove sensazioni che si trovava a provare stando libero nell’aria, dimenticò del tutto l’avvertimento più volte ripetutogli dal padre di non avvicinarsi troppo al sole.

Le conseguenze furono che la cera, con la quale erano attaccate le sue ali, si sciolse ed egli cadde in mare, morendo così annegato. Il corpo dello sfortunato Icaro fu portato a galla dalla marea e poté essere così ritrovato e sepolto dal padre in lutto su un’isola che egli chiamò come proprio come suo figlio: Icaria.

E già s’erano lasciati a sinistra
le isole di Samo, sacra a Giunone, Delo e Paro,
e a destra avevano Lebinto e Calimne, ricca di miele,
quando il ragazzo cominciò a gustare l’azzardo del volo,
si staccò dalla sua guida e, affascinato dal cielo,
si diresse verso l’alto. La vicinanza cocente del sole
ammorbidì la cera odorosa, che saldava le penne,
e infine la sciolse: lui agitò le braccia spoglie,
ma privo d’ali com’era, non fece più presa sull’aria
e, mentre a gran voce invocava il padre, la sua bocca
fu inghiottita dalle acque azzurre, che da lui presero il nome.
Ormai non più tale, il padre sconvolto: «Icaro!» gridava,
«Icaro, dove sei?» gridava, «dove sei finito?
Icaro, Icaro!» gridava, quando scorse le penne sui flutti,
e allora maledisse l’arte sua; poi ricompose il corpo
in un sepolcro e quella terra prese il nome dal sepolto.

Ovidio, Metamorfosi, Libro VIII

In Sicilia

Dopo questo triste evento, Dedalo volò verso l’isola di Sicilia, dove trovò la benevola accoglienza del re Cocalo, per il quale costruì alcune importanti opere pubbliche.

Riecco Minosse!

Ma non appena Minosse ricevette la notizia che il suo grande architetto aveva trovato asilo appunto presso Cocalo, salpò verso la Sicilia con un grande esercito e inviò messaggeri al re siciliano chiedendo la consegna del suo ospite.

Busto di DedaloCocalo finse di accondiscendere alla richiesta e invitò Minosse nel suo palazzo, dove però questi fu assassinato a tradimento mentre era immerso in un bagno caldo.

Il corpo del re fu portato dai Cretesi ad Agrigento, dove fu sepolto con grande pompa e sulla sua tomba venne eretto un tempio dedicato ad Afrodite.

Vecchiaia serena

Il resto della sua vita, Dedalo lo trascorse tranquillamente nell’isola di Sicilia, dove si occupò della costruzione di diverse e belle opere d’arte.

(Libera rielaborazione  e adattamento da E. M. Berens. “The Myths and Legends of Ancient Greece and Rome”, 1880)

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