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SOLONE: LEGISLATORE E POETA ATENIESE

Ritratto di Solone legislatore e poeta di Atene, Merry Joseph Blondel, 1828

Ritratto di Solone legislatore e poeta di Atene, Merry Joseph Blondel, 1828

Solone, il grande legislatore e poeta ateniese, nacque ad Atene (o forse a Salamina, secondo Diogene Laerzio) nel 639 a.C. e morì a Cipro nel 559 a.C.. Figlio di Esecestide (o secondo Plutarco, di Euforione), Solone proveniva da una famiglia illustre, la cui antichità poteva essere fatta risalire a Codro e persino a Neleo e Poseidone. Nonostante la rovina finanziaria causata dalla dissolutezza del padre, Solone intraprese inizialmente una carriera nel commercio e viaggiò ampiamente per acquisire esperienze. Le sue osservazioni e gli incontri con personaggi illustri durante i suoi viaggi al di fuori della Grecia (in particolare in Egitto e a Cipro) gli conferirono una profonda conoscenza della vita, che avrebbe poi beneficiato la sua città.

Le prime esperienze e l’impegno politico

Creso mostra i suoi tesori a Solone, Gaspar van den Hoecke

Creso mostra i suoi tesori a Solone, Gaspar van den Hoecke

La sua grandezza di carattere si manifestò per la prima volta durante la guerra tra Atene e Megara per il possesso dell’isola di Salamina nell’ultimo decennio del VII secolo. Gli Ateniesi, scoraggiati dalle sconfitte e dalla lunga durata della guerra, avevano emanato un decreto che proibiva di continuare la guerra, sia verbalmente che per iscritto, pena la morte. Solone, indignato da tale codardia, si presentò in piazza e, fingendosi pazzo, cantò un poema su Salamina che risvegliò il coraggio dei suoi concittadini. Questo stratagemma ebbe un tale successo che il decreto fu revocato e la guerra riprese. Inoltre, grazie all’abilità di Solone, Salamina fu riconquistata dai Megari e la conquista fu confermata dagli Spartani, incaricati di giudicare le due parti. Solone invocò gli oracoli della Pizia e citò due versi di Omero in cui gli abitanti di Salamina venivano menzionati nell’elenco delle città greche successive ad Atene.

Poco dopo, intorno al 600 a.C., Solone ebbe nuovamente un ruolo importante quando fu decisa la guerra dell’Anfizionia sacra contro Cirra per la difesa dei templi e dei santuari. La sua influenza e saggezza contribuirono significativamente agli affari pubblici e alla stabilità della Grecia antica.

Cirreni, accusati di empietà nei confronti del santuario di Delfi, furono ridotti in schiavitù e il loro territorio fu consacrato ad Apollo.

La discordia ad Atene: tra tirannidi, guerre e lotte intestine

Ritorno di Pisistrato ad Atene con la falsa Minerva, M. A. Barth

Ritorno di Pisistrato ad Atene con la falsa Minerva, M. A. Barth

Tuttavia, Atene si trovò presto in una situazione pericolosa. Nel 620 a.C.Cilone, un ateniese e genero di Teagene, il tiranno di Megara, si impadronì dell’Acropoli. Ridotto alla fame, Cilone fuggì, mentre i suoi compagni cercarono rifugio nel tempio di Atene. Megacle, promettendo loro la vita, li strappò dal tempio e poi li massacrò in gran parte su suo ordine. Questo evento divise la città in due fazioni: una favorevole e una contraria agli assassini. Solone fu incaricato di placare i violenti dissensi interni e convinse i sacrileghi a sottoporsi al giudizio di 300 Eupatridi, che li condannarono all’esilio.

Nonostante questi sforzi, la guerra con Megara riprese, e le città di Nisa e Salamina furono perse. Il popolo, spaventato da segni di ira divina, chiamò il cretese Epimenide per purificare la città e placare gli dei. Tuttavia, questo tentativo di risolvere i conflitti politici ebbe scarso successo. Atene si trovò nuovamente divisa tra fazioni: gli abitanti delle montagne (Diacrioi) desideravano un governo popolare, quelli delle pianure (Pediaioi) lottavano per un governo oligarchico e quelli della costa (Paraloi) propugnavano una soluzione mista. Nel frattempo, i poveri, oppressi dai debiti, erano costretti a dare in pegno i loro campi, vendere i loro figli e persino cadere in schiavitù. Questo stato di cose era il risultato della legislazione di Drago, che era diventata insostenibile.

In queste circostanze, gli occhi di tutti si rivolsero a Solone, l’uomo che sembrava l’unico in grado di risolvere la crisi e ristabilire l’ordine nella Grecia antica.

Solone, il grande legislatore ateniese, compì un significativo passo verso la democrazia con una serie di riforme. Ecco alcuni dei punti salienti delle sue azioni:

  • Partecipazione popolare: Solone permise a tutto il popolo di partecipare all’assemblea generale. Inoltre, organizzò il tribunale popolare dell’Eliseo.
  • Bilancio del potere: Per bilanciare il potere conferito al popolo, Solone stabilì che i magistrati potevano essere scelti solo dalle prime tre classi.
  • Consigli: Creò due consigli cruciali:
  • Senato: Composto da 400 membri responsabili della preparazione delle leggi.
  • Areopago: Composto da tutti gli arconti che avevano terminato il loro mandato.
  • Leggi incise: Le tavole di Solone contenevano leggi su diverse materie, tra cui religione, politica, diritto civile, penale e commerciale. Queste leggi erano incise su tavole di legno (axones) e successivamente su pilastri di pietra quadrangolari (kyrbeis) nella piazza pubblica.
  • Riforma monetaria: Introdusse una moneta ateniese (prima utilizzavano quella di Egina) e stabilì pesi e misure eginetici. Il tasso della moneta divenne noto come tasso euboico, e la mina fu valutata a 400 dracme (anziché le 73 dracme di Egina).
  • Leggi adattabili: Solone non riteneva che le sue leggi fossero eterne. Aveva cercato di adattarle allo stato attuale delle cose, piuttosto che forzare la realtà a conformarsi alle leggi.
  • Durata delle leggi: Mentre alcuni sostengono che Solone volesse imporre le sue leggi per cento anni, sembra più probabile che avesse fatto giurare agli Ateniesi di rispettarle per dieci anni. Durante questo periodo, Solone viaggiò per evitare richieste di modifiche alle sue leggi e per permettere agli Ateniesi di abituarsi a esse.

Inoltre, Solone visitò l’Egitto e si consultò con i saggi egiziani prima di tornare ad Atene per continuare il suo importante lavoro legislativo.

I viaggi e le leggende

"Solone, il saggio legislatore di Atene", illustrazione di Walter Crane, da La storia della Grecia, raccontata ai bambini e alle bambine, di Mary Macgregor (anni 1910)

“Solone, il saggio legislatore di Atene”, illustrazione di Walter Crane, da La storia della Grecia, raccontata ai bambini e alle bambine, di Mary Macgregor (anni 1910)

Dopo aver lasciato Atene, Solone intraprese un viaggio che lo portò in diverse terre. In Egitto, ebbe modo di confrontarsi con la sapienza dei sacerdoti di Eliopoli e Sais.  A Cipro, consigliò il re Filocipro di spostare la capitale Epea in una posizione più favorevole, rinominandola Soli in suo onore. La tradizione narra anche di un incontro con il re Creso a Sardi, durante il quale Solone avrebbe discusso della vanità della felicità umana. Tuttavia, la storicità di questo evento è incerta, come lo è l’incontro con il favolista Esopo.

Ritorno ad Atene e la tirannide di Pisistrato

Nel 561 a.C., Solone fece ritorno ad Atene, dove trovò una situazione politica instabile. Il popolo era insoddisfatto della sua legislazione: i cittadini desideravano l’abolizione dei debiti e la divisione delle terre, mentre gli aristocratici vedevano minacciati i loro privilegi. Le tensioni interne riesplosero e Pisistrato, un abile demagogo, si preparò a prendere il potere. Solone tentò di contrastare le sue ambizioni, ma invano. Nel 560 a.C., Pisistrato divenne tiranno di Atene.

Ultimi anni e opere

Nonostante la tirannia di Pisistrato, Solone non abbandonò la sua città. Si ritirò a vita privata, dedicandosi alla filosofia e alla poesia. Ci sono pervenuti frammenti della sua opera in vari stili, che ci offrono un ritratto del suo carattere e del suo pensiero. Le sue opere più note includono “Salamina”, un poema sulla guerra tra Atene e Megara, “Peri athenaiôn politeias”, un saggio sulla costituzione di Atene, e “Upothecai eis eauton”, una raccolta di consigli morali.

Conclusione

Solone fu una figura di grande rilievo nella storia di Atene. Le sue riforme legislative e il suo impegno per la giustizia ebbero un impatto duraturo sulla città. La sua poesia testimonia la sua intelligenza, il suo senso civico e la sua profonda umanità.

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