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IL TEATRO DI DIONISO

 

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Il Tempio di Zeus Olimpio ad Olimpia, costruito tra il 470 e il 456 a.C. C., era il modello dei templi greci classici di ordine dorico. Il tempio sorgeva sul santuario più famoso di tutta la Grecia, dedicato alle divinità panelleniche locali e fondato probabilmente verso la fine del Periodo miceneo. Era, all'epoca, il tempio greco più importante dell'antica Grecia. Pausania afferma che il tempio e la statua di Zeus furono eretti dal bottino preso dagli Elidi durante la distruzione di Pisa, città dell'Elide. Sappiamo che queste due città si contesero Olimpia; alcuni eventi storici (nel 471 in Elide fu costituita una nuova polis democratica) confermerebbero la testimonianza di Pausania. Il tempio è tradizionalmente attribuito all'architetto Libon di Elide.
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Il Teatro

Il Teatro di Dioniso, visto dalla cima dell'Acropoli, con sullo sfondo parte della moderna Atene
Il Teatro di Dioniso, visto dalla cima dell’Acropoli, con sullo sfondo parte della moderna Atene

Il teatro greco era di forma semicircolare e aperto verso il cielo. La struttura comprendeva tre sezioni: la prima, il semicerchio di sedili per gli spettatori; la seconda, l’orchestra, o luogo di danza per il coro, che comprendeva lo spazio tra i sedili inferiori e il palcoscenico; la terza, il palcoscenico vero e proprio, una stretta piattaforma per gli attori.

Sedili in marmo nel Teatro di Dioniso
Sedili in marmo nel Teatro di Dioniso

Il più famoso dei teatri greci fu il Teatro di Dioniso ad Atene, che fu il modello di tutti gli altri. Era in parte scavato nella roccia sul versante sud-orientale dell’Acropoli, poiché i Greci nella costruzione dei loro teatri generalmente approfittavano del pendio una collina, e faceva parte del Temenos di Dioniso. C’erano circa cento file di sedili, la più bassa delle quali, che confinava con l’orchestra, era composta da sessantasette poltrone di marmo. Queste sono state portate alla luce dagli scavi effettuati nel 1862. La struttura poteva contenere trentamila spettatori.

Dedicato, come indica il nome, a Dioniso, dio del vino e del teatro, inizialmente si recitavano preghiere in suo onore attorno all’altare del tempio e gli spettatori sedevano ai lati. In seguito, questi rituali si trasformarono nelle rappresentazioni delle classiche tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide e delle commedie di Aristofane. Le sue misure sono di 117,9 cm di altezza e 96,09 cm di larghezza. Intorno all’anno 407 a.C. si introdusse l’usanza di far seguire dopo la rappresentazione, un dramma satiresco. Le esibizioni duravano fino a sei ore e l’ingresso era gratuito per i cittadini ateniesi.

Storia

Pianta del Teatro
Pianta del Teatro

La costruzione iniziale è della seconda metà del VI secolo aC. C. Gli attori venivano fatti esibire su di una pedana, c’era un’area interna dove si eseguivano le prove e gli spettatori erano posti sul pendio della collina, luogo abituale delle feste. Alla fine del V secolo a. C. le primitive pedane in legno furono sostituite da gradini in pietra.

Intorno al 330 a.C., sotto l’Arconte Licurgo , il Santuario ed il Teatro di Dioniso erano già stati completati. A quel periodo appartengono, probabilmente, l’Antico Tempio di Dioniso, con l’altare ad est, e la cosiddetta Stoà Dorica, nella parte settentrionale del santuario. Nello stesso tempo, il teatro acquisì le sue dimensioni e la sua forma monumentale. Fu costruito interamente in pietra e si estendeva ai piedi della roccia dell’Acropoli, compreso il Peripatos , il sentiero che circondava la collina. Intorno al 320 a.C. C. furono aggiunti i monumenti coregici di Trasillo, a nord del teatro di Dioniso, e di Nicia ad ovest della cavea del teatro.

La Struttura

La tribuna o koilon aveva 78 gradini, divisi in due livelli da un corridoio circolare. Nella parte centrale e sull’ultima delle prime tribune si trovavano 67 sedili poi realizzati in marmo decorato e riservati ai dignitari. Nella sua fase finale aveva una capacità di 15.000-17.000 spettatori.

Per circa due terzi della sua circonferenza le tribune circondavano lo spazio circolare centrale, detto orchestra , dove i cori cantavano e danzavano, accompagnando l’azione drammatica con voce e gesto.

Disegno del Monumento coregico di Lisicrate, da Le antichità di Atene, 1762
Disegno del Monumento coregico di Lisicrate, da Le antichità di Atene, 1762

Gli attori agivano sulla legueíon o proskenion , una piattaforma lunga e stretta, delimitata da una decorazione architettonica permanente che fungeva da sfondo, e collegata a una camera posteriore, in legno, utilizzabile per i costumi e il cui nome, skené , equivale a scena o palcoscenico. Lo skené era spesso affiancato da due corpi sporgenti, le parascenie, destinati ai macchinari del teatro.

La maggior parte di essi si conserva ancora oggi, tra le rovine rimaste, che mostrano eloquentemente l’uso degli spazi urbani durante tutto il periodo della storia greca antica, tuttavia la parte giunta siano a noi è una ristrutturazione del periodo romano. Il materiale della facciata è il travertino della cava del Barco, nei pressi di Bagni di Tivoli, lo stesso del Colosseo a Roma. E come in quest’ultimo, anche qui le arcate sono ricoperte con gli ordini classici sovrapposti, in questo caso il dorico in basso e in forme coniche in alto. Il Teatro di Dioniso, come lo vediamo oggi, è il risultato di una meritoria opera di restauro effettuata tra il 1926 e il 1932.

Il Monumento coregico di Lisicrate

Tra gli edifici commemorativi eretti in onore di personaggi ancora in vita, il monumento coregico di Lisicrate, ad Atene, noto anche come Lanterna di Diogene o erroneamente come Lanterna di Diogene, è considerato il più bello. La struttura è alta poco meno di tre metri ed è in ordine corinzio, e doveva commemorare la vittoria ottenuta nel 334 a.C. da Lisicrate, capo di un coro o corego.

 

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